Io e Vanessa
Mi son comprato un gozzo in legno,
costruito al principio dell’ottanta,
dal mastro d’ascia Pilo con ingegno:
del nome di Vanessa esso si ammanta.
E’ all’ormeggio nel porto di Stintino.
Se la sua vela latina sarà amica
potrò proseguire il mio cammino
e raggiungere la meta con fatica.
Quello che sopratutto mi importa
è dire prima a Caronte: “T’ho fregato,
non sarò la tua ruota di scorta,
non ti devo pagare alcun pedaggio.
Or che del mio traghetto son dotato
di negare a te l’obolo ho il coraggio”. |